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Riferimento cronologia:  2002

 

La chiglia è in rovere e con la lunga permanenza in acqua s'è terribilmente indurita da sembrare di pietra. Intorno ai perni della zavorra e in qualche limitato punto il legno si è deteriorato diventando "tabaccato". Tuttavia asportato il materiale ammalorato il resto s'è mantenuto in ottimo stato. Un pò di pittura da sentina non ha nascosto i segni, ma ha conservato bene l'insieme.

La forma della chiglia è lunga.

Nella chiglia è inserita la zavorra esterna in ghisa. Ogni anno la ghisa si riempiva di vegetazione e denti di cane. Una volta è stata ben smerigliata e trattata con resina epossidica e a quindi antivegetativa e ha dato un buon risultato.

La chiglia lunga consente una stabilità di direzione ottima. Il rovescio della medaglia è la difficoltà di virare se non si dispone di sufficiente abbrivio, specie con onda contro il mascone. Ci si aiuta cazzando la randa di maestra e mantenendo a collo le vele di prua fintanto che non si siano prese le nuove mura.

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